Turisti, viaggiatori e Pellegrini: alla scoperta del patrimonio religioso nell’Europa di oggi
Bruxelles – Mentre in alcuni paesi si assiste alla chiusura, alla demolizione o all’abbandono di un numero crescente di siti religiosi, si riscontra allo stesso tempo un interesse sempre maggiore per il turismo religioso e per i pellegrinaggi in tutta Europa. La Conferenza biennale di FRH, che si svolgerà a Vicenza dal 9 all’11 novembre 2016, accenderà i riflettori su questo paradosso e riunirà esperti e ricercatori da tutto il mondo per discutere il futuro del patrimonio religioso.
Future for Religious Heritage (FRH) è un’Associazione internazionale e laica, che unisce coloro che lavorano per proteggere il patrimonio religioso in Europa. Ne fanno parte 133 membri tra cui ONG, associazioni, governi, università in 37 paesi del mondo. La sede dell’associazione si trova a Bruxelles.
La Conferenza approfondirà il tema del pellegrinaggio sia in senso tradizionale, che moderno e sarà un’occasione per comprendere il suo ruolo per le comunità, per lo sviluppo del turismo e per il panorama del patrimonio religioso in Europa. Parteciperanno alla Conferenza i massimi esperti di patrimonio religioso. Tra i relatori principali, David Freedberg (Professore di Storia dell’Arte alla Columbia University e direttore dell’Italian Academy for Advanced Studies in America) e Stefano Dominioni (Direttore dell’European Institute of Cultural Routes)
Quando la tradizione incontra la modernità
Secondo il Consiglio d’Europa, si riscontra un aumento significativo del turismo religioso negli ultimi anni, in particolare un incremento del numero di pellegrinaggi verso alcuni santuari e l’aumento del turismo spirituale. La Conferenza contribuirà alla comprensione di questo fenomeno.
Nel 2016 il Consiglio d’Europa ha individuato 32 itinerari culturali che comprendono vari segmenti della memoria, della storia e del patrimonio europeo e contribuiscono all’interpretazione della diversità che caratterizza l’Europa contemporanea.
Si stima che ogni anno oltre 250 milioni di pellegrini si mettano in cammino in Europa. Inoltre, le motivazioni religiose si mescolano a nuove forme laiche di turismo, che spesso ruotano attorno ai siti religiosi. Il turismo spirituale, identificato dall’UNWTO (l’Organizzazione Mondiale per il Turismo) come uno dei settori turistici che crescono più rapidamente, continua a crescere di anno in anno (Fonte: UNWTO, Global Report on Cultural Routes and Itineraries)
Il turismo rappresenta la terza attività economica più importante dell’Unione europea. Essa impiega circa il 5,2% del totale della forza lavoro europea, pari a 9,7 milioni di posti di lavoro e coinvolge 1,8 milioni di imprese, soprattutto piccole e medie imprese. Per il 27% dei viaggiatori europei il patrimonio culturale rappresenta un fattore chiave nella scelta della destinazione di viaggio (Fonte: Commissione europea).
Il patrimonio religioso include la maggior parte del patrimonio culturale europeo, per la quale i cittadini provano un profondo attaccamento, come ha riscontrato un recente sondaggio condotto da FRH. I luoghi di culto già attraggono un vasto numero di visitatori, ma il potenziale dei tesori custoditi nei siti religiosi più piccoli, sia nelle zone urbane che in quelle rurali, e che costituiscono quel che molti definiscono “il più grande museo d’Europa”, è ancora sottoutilizzato. FRH si sta impegnando a cambiare questa situazione.
Le nuove tecnologie conferiscono un valore aggiunto economico al settore del patrimonio: le risorse digitali possono essere usate per potenziare l’esperienza del visitatore fornendo contenuti educativi, documentazione e applicazioni sul turismo. FRH, ad esempio, ha sviluppato “Religiana”, uno strumento online che fornisce facilmente informazioni pratiche e di background sugli edifici religiosi ad una vasta audience, in uno standard internazionale. Anche di questo si parlerà nel corso della Conferenza FRH.
La Commissione europea ha proposto ufficialmente che il 2018 venga proclamato Anno europeo del patrimonio culturale. La Conferenza FRH rappresenta l’opportunità di condividere, discutere e sviluppare idee per contribuire all’Anno europeo del patrimonio culturale.
La Conferenza è organizzata da FRH-Future for Religious Heritage, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Santa Maria di Monte Berico”, dalla Regione Veneto e dal Comune di Vicenza.