TERRORISMO, JUNCKER: REGISTREREMO CHI ENTRA IN EUROPA
Fra i numerosi temi affrontati dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, nel discorso sullo stato dell’Unione, anche quello della lotta al terrorismo e l’emergenza immigrazione. “L’Europa è una prova di solidarietà. Quando si tratta di gestire la crisi dei profughi c’è stata solidarietà ma ne serve ancora di più – ha detto – La solidarietà deve essere vera, sincera, non deve essere imposta”. Juncker ha poi voluto sottolineare l’importanza della questione dei “minori non accompagnati, dobbiamo fare di più per loro”. La difesa dal terrorismo “e’ una assoluta priorita’” sapendo che “la nostra tolleranza non può andare a scapito della nostra sicurezza”. “I prossimi mesi – ha continuato Juncker – saranno decisivi per l’Unione europea se vogliamo superare le divisioni tra est e ovest che si sono aperte in questi ultimi mesi, se vogliamo dimostrare al mondo che l’Europa esiste”. Occorre però, che innanzitutto “facciano discorsi europeisti nei loro parlamenti nazionali”. Entro novembre la Commissione proporrà un sistema europeo di informazione sui viaggi: “Ogni volta che uno entra in Ue sarà registrato, luogo, data e motivo dello spostamento”, in modo che “questo nuovo sistema automatico ci dirà chi è autorizzato a viaggiare in Ue, prima che arrivi in Ue”. Ha annunciato il presidente della Commissione. “Dobbiamo sapere chi passa dalle nostre frontiere e bisogna controllarle con una serie di modalità. Priorità anche ai servizi d’informazione e per questo rafforzeremo il sistema Europol”, ha aggiunto. Junker ha confermato le scelte per procedere verso una “Europa della Difesa”. Essere una “forza dolce” (soft power) non basta a farci reggere la situazione in cui ci troviamo mentre l’Europa diventa sempre più piccola dal punto di vista demografico, vecchia, non può più permettersi di far dipendere la propria sicurezza dalla potenza militare di singoli paesi, deve assumere pienamente il carico della protezione dei nostri interessi”. Di qui la cooperazione nel settore della difesa (ricerca e industria innanzitutto con la creazione di un fondo Ue per stimolare l’innovazione) e poi la possibilità per gli Stati che lo decideranno di procedere in cooperazioni rafforzate nella Difesa, la creazione di un quartiere generale unico nella Ue, con risorse militari comuni complementari a quelle della Nato. Inoltre, Juncker ha chiesto di fare salto nella unificazione della politica estera europea: “Federica Mogherini (Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza Ue – ndr) deve diventare un vero ministro degli esteri europeo”.