L’UE mobilita l’impegno internazionale per la crisi in Siria
Negli ultimi giorni l’UE e l’ONU hanno co-presieduto la seconda conferenza di Bruxelles “Sostenere il futuro della Siria e della regione”. La conferenza ha riunito delegazioni da oltre 85 paesi, organizzazioni internazionali e la società civile, che insieme si sono impegnati a continuare gli sforzi nel sostegno di una soluzione politica guidata dall’ONU in Siria, per i cittadini siriani e i paesi limitrofi.
Durante la conferenza stampa congiunta EU-ONU, l’Alta Rappresentante/Vicepresidente Federica Mogherini ha dichiarato: “Hanno tutti convenuto nel ribadire che non esiste una soluzione militare per la guerra in Siria e che bisogna rilanciare il processo politico. Si è d’accordo sul ruolo fondamentale dell’ONU nel guidare questo processo per garantire un processo politico significativo, inclusivo e rappresentativo di tutti i cittadini siriani nei colloqui tra le parti siriane, un processo che deve svolgersi in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite già adottate.”
Il Commissario per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianides ha concluso la conferenza annunciando l’impegno globale di 3,5 miliardi di euro nel 2018, nonché impegni pluriennali per 2,7 miliardi di euro per il periodo 2019-2020. L’UE e gli Stati membri hanno contribuito con 4,8 dei 6,2 miliardi impegnati fino al 2020, il che corrisponde a circa il 77% dei finanziamenti complessivi promessi durante la conferenza. La Commissione si è ulteriormente impegnata in un finanziamento di 560 milioni di euro nel 2019 per l’assistenza ai rifugiati in Siria, Giordania e Libano, mantenendo alto il livello del suo impegno. Ciò riconferma l’UE come maggior donatore di aiuti per la crisi in Siria.
Il Commissario per la Politica di vicinato e i negoziati di allargamento Johannes Hahn ha sottolineato: “Creare e mantenere prospettive di una vita decente oltre la guerra è il punto focale degli sforzi dell’UE. L’unico modo per andare avanti è sostenere una crescita economica inclusiva nei paesi che ospitano rifugiati siriani, non solo in questo momento ma nel lungo periodo: creare posti di lavoro e una migliore istruzione, incentivare un clima di fiducia per gli investitori, migliorare il clima lavorativo e investire negli individui. L’UE è molto più di un donatore. È anche un partner nel percorso verso la ripresa economica, ,impegnato a costruire un futuro migliore per la regione”.
I copresidenti, sostenuti da tutti i partecipanti, hanno adottato una dichiarazione congiunta, che comprende allegati specifici sull’impegno e sul sostegno alla resilienza dei paesi ospitanti (Giordania, Libano, Turchia). La dichiarazione congiunta riflette l’ampiezza dell’impegno continuo da parte della comunità internazionale per i cittadini siriani e i paesi limitrofi per gli anni a venire. Esso prevede un significativo sostegno politico ed economico, che sarà accompagnato da ulteriori sforzi collettivi coordinati in modo da garantire un futuro di pace per i cittadini siriani ed assicurare la stabilità dell’intera regione.
Info: http://www.consilium.europa.eu/it/meetings/international-ministerial-meetings/2018/04/24-25/