L’elezione del presidente al Parlamento europeo: tutto quello che c’è da sapere
Con la conclusione del 2016, il Parlamento ha superato il giro di boa ed è iniziata la seconda parte della legislatura che comporta la ridefinizione delle posizioni apicali. Il 17 gennaio i deputati voteranno per eleggere il successore di Martin Schulz, che ha finito il suo mandato da presidente, e sceglieranno anche chi saranno i vice presidenti e i questori.
Perchè c’è l’elezione del presidente adesso?
Il parlamento europeo è eletto per cinque anni ma la scadenza del presidente, dei vice presidenti, dei questori e dei capi commissioni è fissata ogni due anni e mezzo.
Per questo motivo, tali elezioni si tengono a inizio e a metà legislatura.
Chi può candidarsi?
Ogni parlamentare ha la facoltà di candidarsi, a condizione che sia appoggiato da un gruppo politico che conti almeno il 5% dei deputati dell’assemblea (e cioè 38 deputati).
Ci sono sette parlamentari che hanno già annunciato di candidarsi: Eleonora Forenza per il gruppo della sinistra unitaria europea, Jean Lambert per i verdi, Gianni Pittella per i socialisti e democratici, Laurentiu Rebega per il gruppo di destra Europa delle nazioni e delle libertà, Helga Stevens del gruppo conservatore e riformista, Antono Tajani per il gruppo popolare e Guy Verhfstadt per i liberali. Piernicola Pedicini, degli euroscettici del gruppo Europa della libertà e della democrazia diretta, ha ritirato la sua candidatura l’11 gennaio. Altri parlamentari potrebbero aggiungersi alla competizione prima di ciascuna votazione che si terrà.
Come funziona l’elezione del presidente?
L’elezione incomincia martedì alle 9 e viene effettuta a scrutinio segreto. I parlamentari scelgono la loro preferenza su un foglio e lo inseriscono nell’urna, supervisionata da 8 deputati.
Se un candidato raggiunge la maggioranza assoluta dei voti (50%+1) è immediatamente eletto. Le schede bianche o nulle non vengono contate.
Se non c’è un vincitore dopo il primo scrutinio, gli stessi candidati o altri possono essere nominati per un secondo round con le stesse condizioni. La procedura può essere ripetuta fino a 3 volte secondo necessità.
Se nessuno risulta eletto alla terza votazione, i due candidati più votati si sfidano in una quarta votazione in cui il vincitore è scelto dalla maggioranza semplice. In caso di pareggio, risulterà vincitore il candidato più anziano.
Che cosa fa il presidente?
Il presidente supervisiona tutto il lavoro parlamentare, governando l’istituzione e i dibattiti in plenaria. Rappresenta il Parlamento in tutte le questioni legali e nelle relazioni esterne. In più, all’inizio di ogni Eurosummit spiega il punto di vista del Parlamento riguardo alle tematiche in agenda.
Il presidente del Parlamento europeo firma anche il bilancio europeo ed è co-firmatario assieme al presidente della Commissione dei disegni di legge.
E i vicepresidenti?
Una volta scelto il presidente, i parlamentari si dedicano all’elezione dei 14 vicepresidenti. I candidati sono nominati allo stesso modo del presidente e sono eletti a scrutinio segreto. Tutti i candidati vengono votati su una singola scheda cartacea e ogni parlamentare può esprimere tanti voti quanti sono i posti disponibili (ad esempio 14 preferenze durante il primo scrutinio). Nel primo scrutinio, i candidati che ottengono più del 50% delle preferenze vengono eletti. Se rimangono dei posti vuoti, si procede con una seconda votazione e anche una terza all’occorrenza. Durante il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza semplice.
Se ci sono soltanto 14 candidati, essi vengono eletti dall’assemblea per acclamazione e poi si tiene un voto per determinare l’ordine di precedenza.
Chi sono i questori e cosa fanno?
Il mercoledì mattina, i parlamentari devono votare 5 questori. I questori sono responsabili per materie amministrative e finanziarie che interessano direttamente i deputati. Sono eletti in maniera analoga ai vicepresidenti.
Scopri come funziona l’elezione e segui gli sviluppi live sul sito:
www.europarl.europa.eu/news/it/news-room/20170109STO57511/l’elezione-del-presidente-al-parlamento-europeo-tutto-quello-che-c’è-da-sapere