La Commissione dà un impulso alle start-up europee

startup_strategy_sitoIn Europa le idee innovative e lo spirito imprenditoriale non mancano, tuttavia molte aziende non sopravvivono alla fase critica dei primi anni oppure tentano la fortuna in un paese terzo invece di sfruttare le potenzialità offerte da un bacino di 500 milioni di consumatori nell’UE. La Commissione europea è determinata a modificare questa situazione e ad aiutare le start-up a realizzare appieno il loro potenziale di innovazione e di creazione di posti di lavoro.

Il Vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen, responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha dichiarato: “Le start-up di oggi potrebbero diventare domani esempi di successi mondiali. Vogliamo aiutarle a restare e a crescere in Europa indicando loro come orientarsi tra quelli che spesso percepiscono come ostacoli normativi, in modo che possano trarre pienamente vantaggio dal mercato unico; mettendole in grado di poter approfittare di una seconda opportunità, senza essere stigmatizzate se la loro idea non ha avuto successo al primo tentativo e migliorando l’accesso ai finanziamenti mediante l’aumento degli investimenti privati in capitali di rischio.”

Elżbieta Bieńkowska, Commissaria responsabile per il Mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI, ha affermato: “Attualmente le start-up non sfruttano appieno tutte le opportunità del mercato unico. Avviare e sviluppare un’impresa in Europa deve diventare più facile. È necessario che l’Europa diventi il luogo privilegiato per trasformare le grandi idee imprenditoriali in imprese di successo. Si tratta di nuovi posti di lavoro, di innovazione e competitività per l’Europa.”

L’iniziativa riunisce una serie di azioni nuove ed esistenti creando un quadro più coerente che consenta alle start-up di crescere e operare in tutta Europa, in particolare per quanto riguarda i seguenti aspetti.

  • Migliore accesso al credito. La Commissione e la Banca europea per gli investimenti varano un fondo di fondi paneuropeo di capitali di rischio. L’UE fornirà gli investimenti cardine mettendo a disposizione un bilancio massimo di 400 milioni di euro mentre i gestori del fondo dovranno raccogliere almeno il triplo da fonti private, mobilizzando così finanziamenti per almeno 1,6 miliardi di euro facenti capo a capitali di rischio. Il fondo sarà gestito da uno o più gestori di fondi di provata professionalità ed esperienza per garantire un reale approccio basato sul mercato e integrerà gli esistenti strumenti di finanziamento dell’UE, quali il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), il programma per la competitività delle imprese e le PMI (COSME) e il programma UE di finanziamento della ricerca e dell’innovazione Orizzonte 2020.
  • Una seconda opportunità per gli imprenditori. La Commissione ha presentato una proposta legislativa in materia di diritto fallimentare che consentirà alle imprese in difficoltà finanziarie di provvedere subito a una ristrutturazione in modo da evitare il fallimento e il licenziamento del personale. Sarà inoltre più facile per gli imprenditori onesti beneficiare di una seconda opportunità senza essere penalizzati per l’insuccesso di precedenti iniziative imprenditoriali, in quanto saranno integralmente liberati dal debito dopo un periodo massimo di 3 anni.
  • Dichiarazioni fiscali semplificate. La Commissione è impegnata anche in una serie di semplificazioni fiscali, tra cui la recente proposta di una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società(CCCTB), volta a sostenere le piccole imprese innovative che mirano ad un’espansione oltre frontiera. Esistono inoltre iniziative quali i piani per una semplificazione del sistema IVA dell’UE e l’ampliamento dei prossimi orientamenti sulle migliori pratiche seguite negli Stati membri per quanto riguarda i regimi fiscali per i capitali di rischio.

L’iniziativa start up e scale-up pone l’accento sulla necessità di aiutare le imprese ad orientarsi tra prescrizioni normative per migliorare il sostegno all’innovazione con la riforma di Orizzonte 2020 e la promozione diecosistemi in cui le start-up possono entrare in contatto con partner potenziali, come gli investitori, i partner commerciali, le università e i centri di ricerca. Le modifiche di Orizzonte 2020 apriranno la strada alla creazione di un consiglio europeo per l’innovazione e prevedono l’uso di 1,6 miliardi di euro nel periodo 2018-2020 per dare alle start-up con potenzialità di crescita un sostegno di base per i loro progetti innovativi di punta. La reteStartup Europe sarà rafforzata affinché permetta il collegamento tra cluster ed ecosistemi di tutta Europa. Nel 2017 la Commissione presenterà proposte relative ad uno sportello digitale unico che offra un facile accesso online a informazioni, procedure, assistenza e consulenza sul mercato unico per cittadini e imprese. L’Enterprise Europe Network (EEN) fornisce alle start-up servizi specifici di consulenza, prestati da consulenti per scale-up, riguardanti le possibilità di finanziamento, la creazione di partenariati e le modalità di accesso agli appalti pubblici transfrontalieri. La Commissione adotterà una serie di misure volte a sostenere l’utilizzazione dei diritti di proprietà intellettuale da parte delle PMI e adotterà azioni di sostegno all’accesso delle start-up al mercato europeo degli appalti pubblici che rappresenta duemila miliardi di euro.

Contesto

Negli ultimi anni la Commissione ha proposto una serie di politiche come l’Unione dei mercati dei capitali, lastrategia per il mercato unico e il mercato unico digitale a beneficio delle start-up europee. Grazie a queste iniziative e all’azione degli Stati membri imprese come Spotify, Klarna, Adyen, Blockchain, Jobandtalent, N26, Algolia, Intercom, Cabify or Deliveroo sono divenute leader del mercato.

L’iniziativa risponde a tre problemi principali che start-up e scale-up hanno identificato nell’ambito di una recente consultazione pubblica:

  • l’accesso ai finanziamenti è il problema principale per gli imprenditori sia in fase di avvio sia in fase di espansione;
  • l’adempienza delle prescrizioni normative e amministrative distoglie troppe energie dall’espansione, in particolare transfrontaliera;
  • il collegamento con i giusti partner commerciali, i mercati e la manodopera qualificata, nonostante la disponibilità del mercato unico europeo con 500 milioni di persone, è ancora troppo difficile.

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