La Commissione approva la carta di aiuti a finalità regionale presentata dall’Italia

La Commissione ha concluso che la carta degli aiuti a finalità regionale dell’Italia, per il periodo 2014-2020, è conforme agli orientamenti in materia di aiuti di Stato. Gli orientamenti stabiliscono le condizioni alle quali gli Stati membri possono concedere aiuti di Stato alle imprese a fini di sviluppo regionale e mirano a favorire la crescita e la coesione nel mercato unico.

La carta degli aiuti a finalità regionale dell’Italia definisce le zone che possono beneficiare di aiuti a finalità regionale agli investimenti ai sensi delle norme UE in materia di aiuti di Stato e fissa i livelli massimi di aiuto (cosiddette “intensità di aiuto”) per le imprese nelle regioni ammissibili.

La carta si applica nel periodo compreso tra il 1º luglio 2014 e il 31 dicembre 2020. Le zone designate rappresentano una popolazione totale di 20,6 milioni, ovvero il 34,07% della popolazione italiana. I livelli massimi di aiuto che possono essere concessi a progetti d’investimento realizzati da grandi imprese nelle zone assistite sono compresi fra il 10% e il 25% dei costi di investimento complessivi, a seconda della zona interessata. Tali intensità possono essere maggiorate di 10 punti percentuali per le imprese di medie dimensioni e di 20 punti percentuali per le piccole imprese.

L’articolo 107 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) consente agli Stati membri di concedere aiuti di Stato destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione. Secondo la definizione degli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, si tratta di regioni con un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE.

In base alla nuova carta dell’Italia, rientrano in questa categoria cinque regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) le quali continueranno a essere ammissibili agli aiuti a finalità regionale agli investimenti a un’intensità massima di aiuto del 25% per le grandi imprese.

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