Fiscalità: storico accordo globale per garantire una tassazione più equa delle imprese multinazionali

La Commissione europea accoglie con favore lo storico accordo globale approvato il 10 luglio dai ministri delle Finanze del G20 e dai governatori delle banche centrali, volto a promuovere l’equità e la stabilità del quadro internazionale in materia di imposta sulle società. Tale consenso senza precedenti fungerà da apripista per una riforma completa del regime internazionale di tassazione delle imprese. Questo comprenderà una ripartizione dei diritti impositivi, il che significa che le maggiori imprese del mondo dovranno pagare le tasse nel luogo dove svolgono le loro attività. Allo stesso tempo un’aliquota fiscale globale reale minima del 15 % contribuirà a ridurre la pianificazione fiscale aggressiva e ad arrestare la corsa al ribasso della tassazione delle imprese.

G20 leaders seek agreement on 15% global corporate tax rate - CGTN

Paolo Gentiloni, Commissario europeo responsabile per l’Economia, che partecipa oggi alle discussioni a Venezia, ha dichiarato: “Oggi il G20 ha approvato l’accordo globale senza precedenti sulla riforma dell’imposta sulle società raggiunto la settimana scorsa e ora sostenuto da 132 giurisdizioni. Abbiamo compiuto un passo deciso, che solo qualche mese fa pochi avrebbero ritenuto possibile. È una vittoria per l’equità fiscale, per la giustizia sociale e per il sistema multilaterale. Ma il nostro lavoro non è finito. Abbiamo tempo fino a ottobre per finalizzare questo accordo. Sono ottimista: in questo lasso di tempo riusciremo anche a raggiungere un consenso fra tutti gli Stati membri dell’Unione europea su questa questione cruciale.”

I lavori sotto l’egida del quadro inclusivo dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) si concentrano su due questioni principali:

  • Adeguare le norme internazionali alle modalità di distribuzione degli utili delle imprese fra i paesi, per tener conto della natura mutevole dei modelli aziendali, compresa la capacità delle imprese di operare senza una presenza fisica. Nell’ambito delle nuove norme, una quota dei profitti in eccesso delle imprese multinazionali più grandi e redditizie sarebbe redistribuita nelle giurisdizioni di mercato, dove sono ubicati i consumatori e gli utilizzatori.
  • Garantire che ogni anno le imprese multinazionali siano soggette a un livello reale minimo di imposizione su tutti i profitti. Questo sarà fissato a un’aliquota almeno del 15 % e si applicherebbe a tutti i gruppi multinazionali che realizzano almeno 750 milioni € di entrate finanziarie combinate.

I dettagli tecnici dell’accordo saranno negoziati nei prossimi mesi per far convergere i 139 membri del quadro inclusivo su un accordo finale in ottobre. Una volta raggiunto un accordo globale basato sul consenso su entrambi i pilastri, la Commissione proporrà rapidamente misure per la loro attuazione nell’UE, in linea con l’agenda fiscale dell’UE e le esigenze del mercato unico.

Info: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_21_3582

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