L’UE avrà un nuovo sistema di asilo
Il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo dal 10 al 13 giugno, ha approvato le nuove regole che stabiliscono le procedure comuniper la gestione delledomande di asilo e diritti di base per i richiedenti asilo che arrivano nell’UE.
Le nuove norme, concordate con il Consiglio e sostenute dai governi nazionali, dovrebbero entrare in vigore nel secondo semestre del 2015. L’attuale legge europea non impone scadenze specifiche per gli Stati membri per prendere in esame le domande di asilo.
Per ovviare alle differenze tra le procedure nazionali in materia di asilo, le nuove regole applicano scadenze comuniper la gestione delle domande di asilo (un termine di sei mesi, con limitate eccezioni), norme rigorose in materia di formazione del personale che si occupa dei richiedenti e disposizioni per le esigenze particolari dei minori non accompagnati e di altre persone vulnerabili.
Tra i principali cambiamenti alla direttiva del 2003 sull’accoglienza, figurano detenzione e condizioni di vitadignitose, valutazione medica e psicologica tempestiva delle esigenze dei richiedenti asilo e accesso più rapido al mercato del lavoro: nove mesi dopo la presentazione di una domanda d’asilo. Se i richiedenti asilo sono detenuti, dovranno essere ospitati in appositi centri di detenzione.
Le norme di Dublino suitrasferimenti di richiedenti asilo entreranno invece in vigore sei mesi dopo la loro applicazione legale, a inizio 2014. Il regolamento di Dublino stabilisce quale paese sia responsabile dell’esame di una domanda di asilo: di solito quello attraverso il quale il richiedente asilo è entrato nell’UE. Secondo le nuove regole i richiedenti asilo non potranno essere trasferiti verso Paesi dell’Unione europea in cui sussista il rischio di trattamenti inumani o degradanti.
Sarà inoltre introdotto un meccanismo di allarme rapido per far fronte ai problemi nei sistemi nazionali d’asilo prima che si trasformino in crisi.
Le forze di poliziadegli Stati membri ed Europol avranno accesso alle impronte digitali dei richiedenti asilo della banca dati Eurodac (database europeo delle impronte digitali per coloro che richiedono asilo politico e per coloro che sono entrati clandestinamente nel territorio dell’Unione europea), per aiutarli a combattere il terrorismo e la grande criminalità.
Per approfondimenti: Vai al sito