L’Euro è stato un danno per il nostro Paese? #UEVeroFalso

News Vere o False? 

Ecco alcuni chiarimenti sulla moneta unica dell’UE: L’Euro!

simbolo euro

Ce la caveremmo meglio senza l’Euro!

Falso!

Pensare che i problemi economici dell’Italia scomparirebbero come per magia con il ritorno a una moneta nazionale è un’illusione. L’uscita dall’Euro sarebbe, infatti, un evento traumatico per l’economia e la società. L’abbandono della moneta unica provocherebbe fughe di capitali, rialzi dei tassi d’interesse (con conseguenze sui prestiti e mutui alle famiglie) e dell’inflazione, una perdita del potere d’acquisto e del valore del risparmio e difficoltà di finanziamento del debito pubblico, che supera ormai il 130% del prodotto interno lordo, nonché la svalutazione della moneta nazionale.

Questo, secondo alcuni, sarebbe un fattore positivo perché i prodotti italiani diventerebbero più a buon mercato nel breve termine. Tuttavia, la storia recente dimostra che le svalutazioni, a lungo andare, diventano un ostacolo alla competitività e alla modernizzazione del sistema produttivo. Basti pensare che dall’avvio del Sistema monetario europeo nel 1978 all’entrata in vigore dell’euro nel 1999, la Lira si è svalutata complessivamente del 53% rispetto al Marco tedesco, ma questo non ha aiutato ad affrontare i problemi di fondo dell’economia italiana, che sono la bassa produttività e una crescita sistematicamente inferiore alla media europea.

L’uscita dalla zona euro, dunque, causerebbe un impoverimento del paese, con gravi ricadute soprattutto sulle fasce più fragili della società e sull’occupazione.

 

L’Euro ha fatto raddoppiare i prezzi!

Falso!

Secondo l’Istituto nazionale di statistica (Istat), tra il 1970 e l’inizio degli anni ’90, l’inflazione in Italia ha registrato in media tassi dell’11,5% con punte in un anno che superavano il 20%. Dopo la firma del Trattato di Maastricht nel ’92, che ha segnato l’inizio della costruzione della moneta unica, i tassi di inflazione sono scesi drasticamente. Stando sempre ai dati Istat, dall’adozione dell’Euro, i prezzi sono aumentati complessivamente del 33,5%. Un aumento ben lontano dal raddoppio, soprattutto considerando il lasso di tempo molto ampio. Tuttavia, nel passaggio dalla Lira all’Euro, alcune categorie economiche hanno modificato sensibilmente i propri prezzi, distorcendo così la percezione dei consumatori.

A causa dell’Euro l’Italia ha perso sovranità monetaria!

Vero!

Formalmente con l’Euro l’Italia ha perso la propria sovranità sul piano monetario, ma è anche vero che il concetto di sovranità per molte monete è per lo più formale. In passato è, infatti, accaduto spesso che la Lira dovesse seguire le politiche monetarie delle banche centrali di altri Paesi, andando al seguito di monete che godevano di una maggiore forza e credibilità sul piano internazionale. A tutto ciò si aggiungono i rischi derivanti dagli attacchi speculativi, come quello che, nel 1992 ha portato in pochi mesi a un deprezzamento della lira di circa il 20%. In conclusione, l’Italia, partecipando insieme agli altri Paesi della Zona Euro alle scelte di politica monetaria europee, ha paradossalmente acquisito una maggiore sovranità rispetto al passato.

L’Euro ostacola le nostre esportazioni!

Falso!

Oggi l’Italia esporta più di quanto importa, come dimostra l’attivo della bilancia commerciale. Nel 2016 l’avanzo commerciale ha raggiunto i 51,5 miliardi (importazioni 2016: 365,6 miliardi di euro; esportazioni 2016: 417,1 miliardi di euro). E’ una chiara indicazione che l’euro non è di ostacolo all’affermazione delle imprese italiane sui mercati internazionali.

L’Euro è responsabile della scarsa competitività italiana!

Falso!

I limiti della competitività dell’Italia non sono imputabili all’euro, ma a vari fattori strutturali che penalizzano gli investimenti, la crescita e l’occupazione. Tra questi vale la pena ricordare: la scarsa produttività, una bassa partecipazione al mercato del lavoro, (soprattutto femminile), l’alto livello di imposizione fiscale e investimenti insufficienti in ricerca e innovazione. Se a questo si aggiungono  un quadro di regole e leggi eccessivamente gravoso e complesso e la bassa qualificazione di una parte importante della forza lavoro, si comprende come mai la competitività italiana non decolli.

La Commissione sostiene le riforme strutturali che mirano a rilanciare il “sistema paese” e che devono essere continuate con determinazione.

Per più informazioni

I benefici dell’Euro

https://ec.europa.eu/info/about-european-commission/euro/benefits-euro_it

Cos’è l’euro

https://europa.eu/european-union/about-eu/money/euro_en

Share Button