Nuovo regolamento per mettere fine al commercio di minerali che finanzia i conflitti armati
Nuove norme garantiranno che le industrie europee si procurino i minerali in modo responsabile, evitando che i profitti finiscano nelle mani di gruppi ribelli o alimentino conflitti e terrorismo.
Il Parlamento europeo ha adottato a larghissima maggioranza la proposta di mettere fine al commercio di minerali provenienti da zone di conflitto.
“Finalmente abbiamo una soluzione ambiziosa e fattibile per eliminare dalle catene di approvvigionamento i minerali provenienti da zone di conflitto“, ha dichiarato dopo il voto Cecilia Malmström, Commissaria per il Commercio. “Il commercio deve tenere conto dei nostri valori e la decisione odierna del Parlamento è un bell’esempio di come ciò possa essere ottenuto.
Le nuove norme garantiranno che le industrie europee si procurino i minerali responsabilmente, in modo da non nuocere alle popolazioni delle regioni minerarie e da non alimentare la guerra. Il nuovo regolamento consentirà di ridurre le sofferenze e le violazioni dei diritti umani che per troppo tempo hanno accompagnato questo commercio.
Catene di approvvigionamento trasparenti e responsabili faranno sì che i profitti non finiscano nelle mani di gruppi ribelli, ma vengano investiti in scuole e ospedali, a sostegno di Stati ben governati fondati sullo Stato di diritto. Si potranno così migliorare le condizioni di vita della popolazione, passando dal conflitto e dal terrore a opportunità e speranza, e si promuoverà la crescita economica che aiuta le regioni più povere a crescere in modo sostenibile.”
Il regolamento, negoziato con l’intermediazione della Commissione e votato oggi dal Parlamento europeo, imporrà norme sull’esercizio del dovere di diligenza alle imprese che importano stagno, tantalio, tungsteno e oro. Questi metalli e minerali sono utilizzati per fabbricare prodotti di uso quotidiano, quali automobili, telefoni cellulari e gioielli. Dal 1° gennaio 2021 le norme interesseranno circa il 95% delle importazioni. Nel frattempo la Commissione e gli Stati membri si adopereranno affinché siano poste in essere le strutture necessarie per assicurarne l’attuazione a livello di UE.
Insieme alle nuove norme l’UE metterà in atto misure di accompagnamento per sostenere i piccoli e medi importatori e aiuti allo sviluppo per garantire che il regolamento sia efficace e abbia risvolti concreti positivi. L’UE ha inoltre incoraggiato i governi dell’Africa, dell’Asia e altri ad approvvigionarsi in modo responsabile e ad eliminare i mercati alternativi per i minerali provenienti da zone di conflitto.
Per entrare in vigore il regolamento deve essere adottato formalmente dal Consiglio.
Per ulteriori informazioni
La politica dell’UE in materia di minerali provenienti da zone di conflitto