Presentate le azioni di follow-up del convegno sul pluralismo dei mezzi d’informazione e la democrazia
Oggi la Commissione europea rende pubbliche le azioni di follow-up del convegno annuale sui diritti fondamentali, che quest’anno era dedicato alla promozione e al miglioramento del pluralismo dei media e della democrazia. I dibattiti, ai quali hanno preso parte giornalisti, accademici, organizzazioni non governative e politici, vertevano su sei punti chiave: 1) la protezione della libertà e dell’indipendenza dei media dalle pressioni politiche, 2) la salvaguardia dell’indipendenza dei media, 3) la protezione dei giornalisti e della loro libertà di espressione, 4) la prevenzione dell’incitamento all’odio contro i giornalisti e i nuovi soggetti mediatici, 5) la difesa degli informatori e dei giornalisti investigativi e 6) la promozione dell’alfabetizzazione mediatica e dell’etica dei media.
La Commissione europea ha definito una serie di azioni per conseguire questi obiettivi, compreso l’invito ad una rapida adozione della direttiva sui servizi di media audiovisivi da parte del Parlamento europeo e del Consiglio al fine di rafforzare l’indipendenza delle autorità di regolamentazione dei mezzi di comunicazione. La Commissione raccomanda inoltre la rapida adozione della revisione della direttiva sul diritto d’autore, che dovrebbe garantire una base finanziaria sostenibile ai media.
Al fine di tutelare la libertà di espressione dei giornalisti, la Commissione intende monitorare e accrescere la consapevolezza pubblica sulla libertà e il pluralismo dei media e promuovere il dialogo con la società civile, le imprese e i nuovi media. Metterà inoltre a disposizione finanziamenti per progetti indipendenti sulla libertà di espressione e sosterrà i progetti finalizzati a combattere l’incitamento all’odio nei confronti dei giornalisti.
Per migliorare la protezione degli informatori la Commissione valuterà l’opportunità di nuove norme UE. Infine, la Commissione europea intraprenderà una serie di azioni per migliorare l’alfabetizzazione mediatica, anche tramite il finanziamento dei soggetti, dell’industria, dei ricercatori e delle ONG operanti nel settore dei media per esaminare questioni quali l’effetto “bolla di filtraggio” e i ruoli degli algoritmi.
Info: http://ec.europa.eu/newsroom/just/item-detail.cfm?item_id=31198