Scuola 2015: com’è il livello di istruzione in Italia e in Europa
Dopo tre mesi di vacanza e astensione dallo studio, per quasi 8.000.000 di studenti italiani è ormai iniziato il conto alla rovescia per l’inizio del nuovo anno scolastico. E proprio in occasione del ritorno sui banchi, Qlik® (NASDAQ: QLIK), leader nella Visual Analytics, presenta alcuni dati interessanti sul livello di istruzione in Italia e negli altri Paesi Europei.
Queste e altre informazioni relative a tutti i 28 componenti dell’UE sono state raccolte all’interno dell’app “Quanto sei Europeo?”, per fornire una panoramica completa su somiglianze e differenze nei vari ambiti, tra cui la vita lavorativa, prendendo in considerazione le informazioni relative a qualifiche, percorsi formativi, stipendi, etc.
Nel nostro Paese, dove gli anni di studio in media si aggirano intorno ai 17, il 63% della popolazione ha frequentato la scuola secondaria, mentre solo il 13% ha conseguito la laurea. Quest’ultimo dato risulta essere di molto inferiore rispetto alla media europea, che registra una percentuale di laureati del 25%. In alcuni Paesi, infatti, il numero di “dottori” raggiunge livelli molto alti: Cipro per esempio, vanta il 34% di laureati, la Finlandia il 33%, mentre Irlanda, Belgio e Svezia il 30%. I Paesi con meno laureati, insieme all’Italia ,sono Portogallo (15%) e il Regno Unito (17%).
L’app analizza poi il rapporto tra gli anni trascorsi sui libri e il livello di soddisfazione personale (da 1 a 10). In Italia (17 anni di studio) il livello di soddisfazione è 6, mentre nei Paesi nordici, in cui il numero di laureati è nettamente più alto, la soddisfazione supera il livello 7. Paesi come Grecia, Polonia e Portogallo registrano in questo campo i numeri più bassi, rispettivamente del 4.7, 5.7 e 5.2.
Settembre non segna solo inizia del nuovo anno scolastico, ma anche il ritorno dei lavoratori alle sudate carte dopo qualche settimana di vacanza. A questo proposito, l’app di Qlik analizza e confronta anche i salari medi e le ore lavorate in Europa. Da qui emerge che, spesso e volentieri, più è il tempo passato al lavoro e più è basso il livello degli stipendi. Per esempio, in Grecia dove si lavorano ben 41,9 ore ogni settimana, lo stipendio annuale ammonta a soli 17.000€; in Portogallo si lavorano 39,7 ore per soli 15.000€ annui e così via. Quando invece le ore di lavoro diminuiscono, sono gli stipendi a salire.
In Danimarca, con 33 ore si guadagnano 38.800€, mentre nei Paesi Bassi con sole 30 ore si raggiunge uno stipendio di 36.600€. L’Italia, dove lavorano circa 37 ore per uno stipendio di 24.500€, non si discosta molto dai dati medi europei che registrano quasi 38 ore e uno stipendio di 26.000€.
Scuola 2015: com’è il livello di istruzione in Italia e in Europa